Mandala del Monte Bianco: prima di tutto un’avventura in montagna
Esistono gare attorno al Monte Bianco.
E poi esistono le avventure. Quelle vere. Quelle in cui non hai segnalazione, nessun cronometraggio ufficiale, nessun arco gonfiabile.
Solo una traccia GPS. Il tuo zaino. Le tue gambe. La tua volontà.
Il Mandala del Monte Bianco by Raidlight, ideato da Bruno Poirier (anche organizzatore della mitica Great Himal Race), ti propone di tracciare il tuo cerchio attorno al tetto d’Europa.
151 km. 7.400 m D+. Due punti di assistenza. Una sola regola: tornare a Chamonix.
A metà strada tra l’ultra-trail impegnato e il pellegrinaggio personale, il Mandala non impone un tracciato… ti invita a disegnare il tuo.
Una sfida radicale, essenziale, quasi spirituale.
Un ultra trail senza balisaggio: un’alternativa all’UTMB nata nel 2020
Nato nel 2020, in piena crisi sanitaria e all’ombra di un UTMB annullato, il Mandala del Monte Bianco è una risposta semplice a una domanda profonda:
E se tornassimo all’essenziale?
Bruno Poirier, runner e artefice di grandi traversate come la Great Himal Race, decide quel giorno di fare il suo UTMB. Non virtuale. Non su uno schermo.
Un vero giro, in una sola volta, con due punti di assistenza e una traccia GPS.
In 25 lo seguono. Nasce una tradizione.
«Il Monte Bianco è il centro. I corridori disegnano il proprio cerchio. Ognuno traccia il suo Mandala.»
Da allora, ogni edizione attira corridori in cerca di senso. Niente maglia da finisher, niente medaglia. Ma un traguardo a Chamonix… e un cerchio chiuso.
L’esperienza di Asimina al Mandala del Monte Bianco: un’avventura improvvisata
Nel 2025, Asimina, ambasciatrice Raidlight, non pensava di partecipare.
Era nelle Alpi per preparare il Tor des Glaciers.
Ma quando sente parlare di questa gara non segnalata, non esita.
«Ho visto che non c’era segnalazione… e ho detto subito sì. Sono proprio queste le gare che cerco. Quelle in cui devi essere presente a ogni passo.»
È il suo primo ultra dopo diversi mesi, in seguito a un infortunio. Eppure il suo racconto è di rara intensità.
«Durante la gara, tutto svanisce. Ciò che porti nella testa o nel cuore… lassù resta solo una chiarezza. Una freschezza nell’anima.»
Navigare in natura, con se stessi
Il Mandala è una gara senza nastri di balisaggio. Nessun cartello. Nessuna freccia.
Avanzi con la tua traccia GPS. Gestisci sonno, acqua, alimentazione.
«Bisogna avere tutto con sé. Non solo nello zaino, ma nell’anima. Se non sostieni tu stesso il tuo essere, nessuno lo farà al posto tuo.»
Per fortuna, Asimina può contare sul suo zaino Raidlight, perfettamente regolato:
«Comodo, ben aderente, senza compressione. Senza dimenticare i miei bastoncini, sempre presenti. Un vero sostegno per il corpo e per la mente.»
Formato minimalista, intensità massima
Partenza alle 4, davanti alla chiesa di Chamonix.
Obiettivo: evitare di giorno le zone «senza interesse visivo» e riservare i valichi più belli alla luce del mattino.
Il tracciato ufficiale riprende l’itinerario dell’UTMB 2003, con due differenze principali:
- il passaggio per il Col des Four
- la salita al Col de Balme, per concludere con vista su Chamonix.
Tra i due, ognuno è libero di aggiungere o meno le proprie varianti (Col du Tricot, Fenêtre d’Arpette, ecc.), elevando la sfida fino a 156 km e oltre 10.000 m D+.
«Non promettiamo facilità — riassume Bruno —. Ma offriamo una verità. Lo sforzo, il silenzio, l’autonomia.»
Mandala del Monte Bianco 2025: emozione condivisa
8 alla partenza. 18 finisher.
Una manciata di tentativi interrotti… ma anche storie forti.
E per Asimna: un Mandala del Monte Bianco che le ha dato fiducia prima della sua grande sfida del 2025: il Tor des Glaciers.
Perché fare il Mandala del Monte Bianco?
Perché cerchi un altro modo di correre.
Perché vuoi meno rumore, più verità.
È una gara che lascia un segno, non solo nelle gambe, ma nella memoria. Ed è per questo che Raidlight sostiene questa corsa fuori dai sentieri battuti.
Prossima edizione: 10-11 luglio 2026
Distanza: 151 km (o più, secondo il tuo mandala)
Dislivello: da 7.400 a 10.900 m D+
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